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El dispositivo como la llave de acceso ༒︎ Cynthia Alejandra Pérez




El nuevo territorio en disputa: el ciberespacio. La promesa de la libertad de expresión y la conexión libre. La omnipresencia del algoritmo en esta era digital, donde emerge como una deidad contemporánea a la que se le reza para entrar en los trending topics.
Líbrame de caer en las cero vistas, cero likes, de desaparecer en caída libre.
¿Cómo me reapropio del algoritmo? ¿Cómo inserto mis búsquedas en este terreno hiperhabitado? ¿Hacia dónde vamos? ¿Cómo habitar el umbral entre el ruido blanco sensorial de los datos y el ruido saturado de la hiperconexión?
¿Dónde entra la poesía que irrumpe en las clases sociales de la imagen?
El dispositivo: nuestro contenedor de apegos digitales, de visiones acumuladas, de acceso y de apego neurótico, desde spam hasta sentimientos atrapados. ¿Qué es lo que realmente necesita mi espíritu digital? ¿Cómo re-habito en el ciberespacio?




Il dispositivo come chiave di accesso


Il nuovo territorio in disputa: il cyberspazio. La promessa di libertà di espressione e connessione illimitata. L'onnipresenza dell'algoritmo in quest'era digitale, dove emerge come una divinità contemporanea a cui si prega di accedere alle tendenze.
Liberami dal cadere nel vuoto delle visualizzazioni zero, dei "mi piace" zero, dal scomparire in caduta libera.
Come posso riappropriarmi dell'algoritmo? Come posso inserire le mie ricerche in questo terreno iperabitato? Dove stiamo andando? Come abitiamo la soglia tra il rumore bianco sensoriale dei dati e il rumore saturo dell'iperconnessione?
Dove entra la poesia che sconvolge le classi sociali dell'immagine?
Il dispositivo: il nostro contenitore di allegati digitali, di visioni accumulate, di accesso e attaccamento nevrotico, dallo spam ai sentimenti intrappolati.
Di cosa ha realmente bisogno il mio spirito digitale? Come posso reinserirlo nel cyberspazio?



The device as the access key


The new territory in dispute: cyberspace. The promise of freedom of expression and unrestricted connection. The omnipresence of the algorithm in this digital era, where it emerges as a contemporary deity one prays to in order to enter the trending topics.
Deliver me from falling into zero views, zero likes, from disappearing in free fall.
How do I reclaim the algorithm? How do I insert my searches into this hyperinhabited terrain? Where are we heading? How do we inhabit the threshold between the sensory white noise of data and the saturated noise of hyperconnection?
Where does the poetry that disrupts the social classes of the image come in?
The device: our container of digital attachments, of accumulated visions, of access and neurotic attachment, from spam to trapped feelings.
What does my digital spirit really need? How do I re-inhabit in cyberspace?



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